
INCONTRARE IL COUNSELING
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Il mio incontro con il counseling, un piccolo racconto
In questo percorrere la mia vita con un desiderio fremente e autentico di sentire e sentirmi ad un certo punto avviene l’incontro con il counseling.
Una folgorazione a fuoco lento. L’ennesimo ossimoro. Evidentemente i passaggi più significativi e forti della mia esistenza passano sempre attraverso le polarità, i poli opposti che vanno comunque toccati per arrivare al centro muovendosi costantemente tra l’uno e l’altro. Contraddittorietà? Preferisco parlare di differenza anziché divergenza, di essere differente e perciò portatrice di altro piuttosto che diversa e perciò volta ad altro. Preferisco parlare di possibilità ulteriori nella stessa cosa (alterità e non alienazione).
In un incontro di quattro ore di sabato nel settembre 2013 scopro il counseling. Mi viene presentato quasi come un nuovo amico interessante, da cui farsi corteggiare. È nato un AMORE adulto, maturo e consapevole ma non per questo meno appassionato. Mi viene spiegato che cosa sia il counseling.
Il counseling è una relazione di aiuto professionale, basata su competenze tecniche comunicative avanzate, finalizzata a facilitare l’autoconsapevolezza, orientare, motivare, sostenere e sviluppare le potenzialità e il benessere della persona in difficoltà, all’interno di un contesto interpersonale di accoglienza empatica altamente motivante. Si può collocare nel contesto delle scienze umane e costruisce con la sua utenza, coinvolta individualmente, in coppia o in gruppo, risposte personalizzate efficaci, grazie all’esperienza e ai dati della ricerca scientifica più aggiornata. Il counselor si prende cura della sua utenza, nel senso insito nella parola latina dalla quale il termine ha origine: il verbo “consulere” che racchiude in sé sia l’aspetto dell’aver cura di, darsi pensiero, venire in aiuto, provvedere a.
Si tratta di una relazione nella quale il cliente è accolto, ascoltato profondamente, compreso empaticamente, assistito e accompagnato nel fronteggiare le sue difficoltà. A fronte del problema che la persona porta, il counselor la aiuta a vedere quelle risorse che la persona possiede ma che, sotto stress, al momento non riesce a vedere. Così costruisce il ponte tra la domanda della persona, le sue risorse e le disponibilità di risposta nell’ambiente.Cerca sempre le risorse, guarda alla soluzione del problema piuttosto che solo al problema stesso. Usa la creatività sia nella ricerca di scenari alternativi, sia utilizzando le tecniche espressive e artistiche. Tutto questo avviene in un clima di collaborazione verso obiettivi condivisi, piena libertà e autonomia di scelta, che rende possibile il cambiamento desiderato in un processo di evoluzione del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi e propositivi. Facilita l’adozione di punti di vista alternativi sulle difficoltà che permettono cambiamenti nel modo di fare e di guardare alle cose della vita, generando cambiamenti importanti e significativi anche in contesti non terapeutici. La relazione di aiuto può essere mediata dalla parola, dall’espressione artistica, dal corpo, dalla natura, dagli animali, utilizzando questi contesti come fattori di potenziamento dell’efficacia del counseling a testimonianza della sua profonda valenza creativa. L’intervento di counseling è di breve durata, è definito da un contratto centrato sul raggiungimento di un obiettivo concordato con la sua utenza. Questo in genere prende un tempo che nei contesti individuali va da un minimo di tre fino a dodici, quattordici incontri, venti incontri. Ci possono essere contratti diversi da questo quando ci sia bisogno di più tempo per aiutare la persona a trovare la motivazione per il cambiamento, così come, nel tempo, ci possono essere diversi contratti, non continuativi, su tematiche diverse. Crea uno spazio di ascolto e riflessione dove l’individuo progetta azioni rivolte ad attivare le risorse personali e collettive. Usa la creatività e accetta la sfida di cercare e costruire con l’utenza risposte resilienti.Il counselor lavora con chiunque attraversi una difficoltà nella vita quotidiana, dal momentaneo disorientamento scolastico, lavorativo o esistenziale, a criticità nella comunicazione e nella relazione con i figli, nella coppia, con chi affronta una separazione o un lutto, o con chi affronta cambiamenti impegnativi e fasi di transizione, chi vive una situazione di emergenza per catastrofi e tragedie naturali o umane In tutte queste situazioni il counselor rinforza le capacità di scelta decisionale al cambiamento aiutando la persona a concordare e raggiungere obiettivi realistici.
Il counseling per le sue caratteristiche di flessibilità e di approccio dinamico investe la vita della gente in modo trasversale rispetto all’età, al ruolo esistenziale e/o professionale, risvegliando energie e attivando risorse che nutrono la resilienza personale e collettiva. Il counseling trova la sua applicazione nella vita personale in tutto il suo ciclo di evoluzione e sviluppo, dall’infanzia alla terza età, passando per la coppia, la genitorialità, la famiglia, la vita scolastica e i campi del sociale, la vita lavorativa –counseling nelle organizzazioni, le situazioni di emergenza –counseling nelle emergenze, l’alimentazione, la comunità, oppure le situazioni critiche come separazioni, divorzi o lutti. Si diventa counselor con percorsi formativi professionalizzanti con molte ore di attività didattica, pratica esperienziale supervisionata, tirocinio e lavoro di crescita personale, la cui finalità è la profonda conoscenza delle relazioni, della comunicazione e dei sistemi umani, di ciò che crea interruzioni critiche e soprattutto di ciò che può costituire risorsa e nutrimento per restituire energia propulsiva verso il benessere. Il percorso di counseling è un potente fattore di innovazione trasformativa a livello sociale e culturale, e consente di passare dall’assorbimento passivo di consuetudini e modelli di condotta omologati, all’adozione di scelte di alto valore esistenziale, frutto di riflessione e pensiero critico. Costituisce una risposta altamente efficace alla complessità e alla rapidità crescente dei mutamenti socio-culturali, che facilmente rendono difficile l’adattamento delle persone.