
ALLA SCOPERTA DEL GOLF
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Dopo averne analizzato le origini, in questo articolo andremo alla scoperta di questo sport. Il golf si pratica all’aperto in un campo appositamente attrezzato. Il gioco consiste nel colpire una pallina con mazze di diversa forma, peso e dimensione, lungo un apposito percorso. Si parte da una piazzola di partenza (il tee), fino alla buca situata in una zona di arrivo (il green).

La vittoria va al giocatore che termina le buche stabilite (generalmente 18) con il minor numero di colpi in una gara a colpi o stroke play, oppure a colui che si aggiudica il maggior numero di buche in una gara a buche o match play. Una caratteristica che lo rende divertente è di non avere un’area di gioco standardizzata; ogni campo, pur avendo alcuni elementi in comune, è diverso da ogni altro.
Il percorso di ogni singola buca è caratterizzato da varie tipologie di superficie. Il fairway (dall’inglese “la via buona”) è una striscia di prato rasato dove sarebbe meglio indirizzare i nostri colpi per avere un successivo tiro più agevole. Ai lati del fairway si trovano aree con erba gradatamente più alta, anche non tagliata,chiamate rough (dall’inglese”cattivo”, ”ruvido” o anche “non buono”). Chi spedisce la pallina in rough, se è fortunato e riesce a trovarla, si troverà con un colpo successivo più impegnativo e con un minor margine di errore.
A rendere più difficile il raggiungimento della buca, sono presenti lungo il percorso ostacoli di vario tipo: alberi, fosse riempite da sabbia (bunkers), avvallamenti, torrenti, specchi d’acqua naturali e artificiali. La buca è contrassegnata da una bandierina, per essere facilmente individuabile da lontano, e circondata da una zona più o meno ampia di prato particolarmente liscio e curato con erba tagliata molto corta (green).

Ad ogni buca è contrassegnato un “numero di colpi assegnato” chiamato par. Il par è quindi il numero di colpi che un giocatore dovrebbe eseguire per terminare la buca. Tale numero è correlato alla lunghezza della buca e varia, generalmente, da 3 a 5. La somma dei par delle 18 buche rappresenta il par del campo; generalmente da 60 per quelli più corti fino a 73 per quelli più lunghi. La maggior parte dei campi ha un par 72. I par 3 sono buche relativamente corte (da 90 a 210 metri circa), dove si dovrebbe raggiungere il green con il primo colpo. I par 4 sono buche di lunghezza media (da 300 a 420 metri circa). La loro lunghezza non permette di raggiungere il green con il primo colpo. I par 5 sono le buche più lunghe (da 450 ai 550 metri). Le donne, a causa della loro minore forza fisica, giocano un percorso più corto di alcune centinaia di metri rispetto ai golfisti uomini. Esistono anche buche par 6 e par 7 ma sono rarissime. La buca più lunga del mondo è un par 7 di 1004 metri al Gunsan Country Club in Corea del Sud.
La buca viene giocata in par quando il golfista impiega esattamente il numero di colpi previsto. Nel caso siano necessari colpi in più del previsto si usano i seguenti termini: bogey, un colpo in più; doppio bogey, due colpi in più; triplo bogey,tre colpi in più; 4 sopra par e così via. Nel caso si riesca a terminare la buca con un numero inferiore di colpi rispetto al par della buca stessa, si usano i seguenti termini: birdie (uccellino), un colpo in meno; eagle (aquila), due colpi in meno; albatross (albatro) nel caso di tre colpi in meno. I professionisti svolgono generalmente i loro tornei sulla distanza di quattro giri dello stesso percorso, quattro giorni di gara; i dilettanti eseguono un singolo giro che li vede impegnati dalle 5 alle 6 ore.