
UNO SPORT DEMOCRATICO
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Immaginate di effettuare una gara sui 100 metri piani contro il nostro campione olimpico Marcell Jacobs,oppure di sfidare il pluricampione del mondo di Formula 1 Lewis Hamilton in pista. Quante probabilità credereste di avere di poter vincere? Solo un infortunio muscolare serio nel primo caso, o un problema meccanico nel secondo, vi permetterebbero di battere il vostro idolo.

In caso contrario,la vostra percentuale di riuscita si attesterebbe ad un valore di poco superiore allo zero, essendo ottimista. Immaginate ora che nella prima gara vi diano un vantaggio di 50 metri e nella gara automobilistica vi sia concesso di guidare una Ferrari rossa fiammante da 800 cavalli, mentre il vostro avversario ha solo una comune vettura stradale da 180 cavalli di potenza.
Sono sicuro che in questo caso non esitereste un istante nell’accettare le sfide; le vostre possibilità di vittoria sono salite vertiginosamente. Purtroppo tutto questo non è contemplato né in atletica e tanto meno in Formula 1. Sarebbe bello se ci fosse una specialità sportiva che concedesse un margine di vantaggio al giocatore meno bravo ed esperto, in modo da rendere più equo il confronto sportivo. Questa specialità sportiva esiste: è il golf. Nel golf esiste un complesso meccanismo matematico chiamato “handicap”. Cerchiamo di fare chiarezza.
Quando ci si iscrive per la prima volta ad un circolo federale di golf, il giocatore acquisisce la qualifica NA (non abilitato). In questa prima fase si ha il diritto di giocare esclusivamente in campo pratica e si può frequentare il campo da gara solo in compagnia del proprio maestro. Il golf è uno sport difficile e in alcuni casi anche pericoloso. Soltanto dopo aver acquisito una minima abilità nel gioco, e aver superato un esame che attesti la conoscenza delle regole di questo sport, un professionista abilitato o il Comitato handicap del circolo vi conferiranno la qualifica successiva: GA (giocatore abilitato). A questo punto siete pronti per la vostra prima gara ufficiale. Qui entra in gioco il concetto di “handicap”. L’handicap è un numero che indica la bravura di un giocatore.

Alla vostra prima gara vi verrà automaticamente assegnato un handicap pari a 54. Ciò significa che verranno sottratti al vostro numero totale di colpi effettuati per terminare la gara la bellezza di 54 colpi. Le gare principali si svolgono generalmente su 18 buche, quindi per ogni buca vi vengono regalati 3 colpi. L’handicap, perciò, è un indice che attesta la bravura di un giocatore; maggiore è l’handicap, minore è la bravura dl golfista; minore è l’handicap, maggiore è la bravura del giocatore. Questo valore non è immutabile e subirà varie oscillazioni nell’arco della vostra carriera golfistica, senza mai superare il valore di 54 che è il massimo che vi verrà concesso.
Nel caso di una gara in cui sarete riusciti ad effettuare un numero di colpi totale inferiore a quanto stabilito dal vostro livello di handicap, le vostre possibilità di andare a premio diventano altissime, ma di contro il vostro handicap si abbasserà. Il calcolo matematico con cui vi calcoleranno l’abbassamento è piuttosto complesso ma tranquilli, è un compito della Federazione. Un giocatore con handicap 20 è sicuramente più bravo di voi che siete alla vostra prima gara, ma se riuscirete a terminarla con 33 colpi in più del vostro avversario lo avrete superato in classifica. Non è fantastico? Termino con una frase che credo non possa essere smentita: ”Il golf è lo sport più democratico che esista”.