
LA PAURA
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Ho deciso di iniziare questa rubrica affrontando una delle emozioni più importanti sul funzionamento del nostro cervello: la paura. Ma che cos’è la paura? Da dove nasce? Da dove può arrivare?
E’ un’emozione primaria, presente in tutto il regno animale, ha una funzione adattativa, come nel caso in cui sbuchi improvvisamente da un cespuglio un cinghiale, si farebbe bene ad avere paura e la paura ci costringerebbe a scappare; ma la paura può anche diventare un problema quando viene vissuta in maniera eccessiva, ne sono un esempio le fobie o le paure causate dal ricordo di un passato doloroso.
La paura è spesso frutto di una programmazione inconscia. Ha origini antiche, nel nostro passato, quando ancora non avevamo a disposizione gli strumenti per elaborare gli eventi, infatti da piccoli le paure vengono percepite come grandi e inaffrontabili, motivo per cui il bambino di fronte a qualcosa che lo spaventa fugge.

Ma cosa succede al nostro corpo? La risposta alla paura parte dell’amigdala. Le amigdale sono due piccole strutture a forma di mandorla situate nel nostro cervello. Prima di tutto vengono rilasciati gli ormoni dello stress e si attiva una parte del sistema nervoso, quello simpatico. Altre reazioni successive a catena sono respiro accelerato, dilatazione delle pupille, aumento del battito cardiaco.
Le principali reazioni di fronte ad uno stimolo pauroso sono tre:
- L’ attacco, che ci consente di affrontare l’ostacolo
- La fuga, che ci porta ad abbandonare la situazione prima che diventi troppo minacciosa
- L’effetto freezing, che è una reazione molto estrema, si rimane bloccati, paralizzati, vi è un distacco dall’esperienza
La paura ci lascia dei piccoli segni dentro che si ripresentano nella nostra vita adulta, quello che possiamo fare quindi è riconnetterci con il nostro essere adulto, con il momento presente.
Quando abbiamo paura torniamo invece nello spazio di quando eravamo bambini. Quando un evento, un’ immagine ci spaventa, entra in campo il nostro bambino emozionale che non ha appunto i giusti strumenti. E’ una reazione normale poichè tutti noi abbiamo dei traumi piccoli o grandi che siano.
Spesso è proprio la paura che ci porta a non fare nulla che possa modificare l’equilibrio che abbiamo costruito, che si tratti di una piccola cosa (es. cambiare lavoro) o di un grande sogno (es. andare a vivere in America) la paura ci porta sempre a procrastinare.
Ma che fare quindi con la nostra paura? Essa deve essere vista come un’opportunità per lavorare su noi stessi, non più come nemica. E’ necessario rielaborarla, affrontarla e crescere con essa. Pian piano non sarà più il bambino interiore a rispondere con la paura ad un avvenimento inatteso, ma sarà l’adulto con la sua armatura fatta di fiducia e consapevolezza a gestire la situazione.